Tracce di me

La massima aspirazione di ognuno di noi è quella di lasciare un segno...


lunedì 12 maggio 2008

Pioggia di rose nella domenica di Pentecoste


La Cerimonia della Pioggia di Petali di Rose Rosse al Pantheon, durante la quale nel Giorno della Pentecoste il Papa annuncia la discesa dello Spirito Santo sotto forma di Fiammelle, per come emerge dal Liber Pontificalis oggetto di ricerche da parte di Monsignor Tedesco già Cappellano e Segretario del Capitolo del Pantheon, è rito religioso antichissimo risalente al Medio Evo le cui origini si perdono nel tempo. La prima Pentecoste al Pantheon sembra risalire al tredici maggio seicentonove, giorno della dedicazione a Sancta Maria ad Martyres la cui Hodigitria dipinta da S. Luca è tra i doni che accompagnano la concessione del tempio pagano dell’Imperatore Foca a Papa Bonifacio IV. Nel giorno della Celebrazione della Pentecoste al Pantheon quando numerosi fedeli, tra cui molti ammalati, civili e militari ricevono il Sacramento della Cresima, dalla luce dell’Occhio degli Dei discendono, effondendo il loro etereo profumo, infiniti petali di rosa insieme ad alcuni petali di papavero, in passato offerti questi ultimi, come attesta la fonte già citata, dai poveri di Roma. Le due tipologie floreali esprimono una duplice simbologia sacra nella esegesi di Monsignor Tedesco: i petali di rosa, consistenti e pesanti, cadono velocemente e simboleggiano lo Spirito Santo con la Forza Purificatrice del Fuoco; i petali di papavero, trasparenti e leggeri, volteggiano lentamente e rappresentano lo Spirito Santo che aleggia delicatamente soffermandosi dove desidera. La Cerimonia, dimenticata per lunghi anni, viene ripristinata con la Celebrazione dell’Ordinario Militare Sua Eccellenza Monsignor Marra alla presenza di Monsignor Tedesco nella variante di un Tappeto di Rose nei pressi del quale dodici bambini di altrettante culture, testimoni della fratellanza tra i popoli, regalano le rose ai fedeli. Accanto agli appartenenti allo SMOM Sovrano Militare Ordine di Malta della sezione Austriaca, Svizzera e Tedesca ed agli ammalati Monsignor Tedesco dice: “Conservo per me tutte le spine delle Rose della Pentecoste da quando chiesi al Peppone del mio paese … a proposito del suo colore preferito …”. Così inizia il racconto dell’offerta annuale ed in perpetuo delle Rose della Pentecoste al Pantheon da parte del Comune di Giffoni Vallepiano nella persona del Sindaco che durante l’offertorio porge un cesto di rose al Vescovo. Prima che l’Occhio degli Dei scruti misteriosamente la soglia nel giorno di S. Giovanni per illuminare un invisibile ingresso, si realizzano gemellaggi spirituali con la Chiesa Sank Petrus Canisius di Magonza e con l’Abbazia Benedettina del Monte Sinai. “Se il sogno diventa realtà e la realtà non diventa sogno è giusto perseguirlo … con un pezzo di cuore all’orizzonte …”. Il sogno di Monsignor Tedesco fondatore del “Pilgerzentrum” in Vaticano, si concretizza ogni anno con la solenne cerimonia della Celebrazione della Pentecoste al Pantheon dell’Ordinario Militare Sua Eccellenza Monsignor Bagnasco alla presenza di Monsignor Micheletti Arciprete della Basilica e dei Dodici Canonici del Capitolo del Pantheon con la partecipazione del Coro e dell’Orchestra dell’Ordinariato Militare: duemila rose rosse per addobbo e per omaggio nello scambio del segno della pace e sette milioni di petali per la pioggia. Presenti numerose Delegazioni d’Ambasciata, Autorità Civili e Militari, il Corpo dei Vigili del Fuoco, la Guardia d’Onore al Pantheon in alta uniforme con la Bandiera dell’Istituto, agli ordini del Comandante Capitano di Vascello Dott. Ugo d’Atri. Nel giardino incantato del Sacro Tempio del Pantheon in cui le rose non nascono ma vivono come emblema di fede la Pioggia di petali laddove esistono il dolore e la discordia è Pioggia di Speranza che ascolta la voce della sofferenza.

giovedì 8 maggio 2008

"...Avessi sette vite a mano in ogni casa entrerei piano e mi farei fratello o amante, marito, figlio, re o briganteo mendicante o giocatore, poeta, fabbro, Papa, agricoltore. Ma ho questa vita e il mio destino, e ora cavalco l'appennino e grido al buio più profondo la voglia che ho di stare al mondo: in fondo è proprio un gran bel gioco a far l'amore tanto e non bere poco.......
Non voglio tante vite a mano, mi basta questa che viviamo, comuni giorni intensi o pigri, gli specchi ambigui dei miei libri, le tigri della fantasia, tristezza ed ottimismo ed ironia. Ma quante chiacchiere stavolta, che confusione a ruota sciolta, lo so che è un pezzo che parliamo, ma è tanto bello, non dormiamo, beviamo ancora un po' di vino, che tanto tra due sorsi è già mattino..."

F.Guccini

Si, un post...


E mica è tanto semplice presentarsi, così su due piedi....dire di tutto e non saper cosa dire, la mente si svuota all'improvviso...e che figura ci faccio se non uso le parole giuste?...ma poi voglio dire veramente qualcosa in anticipo di me?

Vabbè, proviamo: donna (inconfutabile verità), anni quasi 49 (altra verità inconfutabile)...mora, occhi verdi...bassa m. 1,62...di ciccia solo kg. 54..impertinente, leonessa, amabile e giocosa...

Basta per ora...